venerdì 12 febbraio 2010

COOKING THERAPY: LA CUCINOTERAPIA

Ultimamente la stampa italiana ha iniziato ad occuparsi e a trattare il comfort food, il genere di cibo che si mangia per il suo effetto consolatorio, a volte ingoiato avidamente, a volte con serenità. Il comfort food comprende tutti quei cibi che rassicurano e consolano nei momenti di stress emotivo: quando abbiamo voglia di sapori collaudati, di un piatto che ci tiri su, quando l’umore è a terra e desideriamo mangiare qualcosa che ci riporti ai sapori familiari dell’infanzia. Nel tempo ha acquisito anche una connotazione negativa, diventando la risposta a una sorta di raptus alimentare (binge), cioè quel desiderio coatto e irrefrenabile di ingurgitare cibo in un momento di sconforto. Generalmente, però, ingozzandosi di cibo già pronto non si ottiene una vera azione terapeutica. Il messaggio della Cucinoterapia è quello di mantenere un’interpretazione positiva del comfort food, trasformarlo in Cooking therapy per ottenere cibo per l’anima (soul food).
Cucinare con e per l’Altro cura l’anima, il cuore e la mente: aumenta l’autostima, aiuta a sedurre, accresce l’intimità fisica e mentale; fa sentire efficaci. E’ una terapia utile per distrarsi, per aumentare la manualità, per allontanare la depressione, per dare sfogo alla creatività, per reintegrarsi, per consolarci, per festeggiare, per fraternizzare. Oltre a tutto questo, il cucinare può diventare realmente curativo per chi soffre di problemi alimentari che rientrano nella categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi.
La cooking therapy ha valore terapeutico fisico, cognitivo, sociale e intra-personale.
Fisicamente perché la cottura richiede l’uso delle spalle, mani, polsi, gomito, collo ed un buon equilibrio generale ed una buona forza muscolare (per sollevare, miscelare, tagliare, ecc). E’ importante anche la consapevolezza sensoriale per avere la sicurezza nel trattare oggetti caldi, bollenti e taglienti.
Il terapeuta può scegliere le ricette che variano in forza muscolare e articolare richieste, fornendo al cliente le crescenti sfide per migliorare la propria capacità fisica. La cooking therapy può anche insegnare il valore di una buona alimentazione, migliorando così la salute generale fisica. La cottura richiede, pure, la soluzione dei problemi attraverso integrazioni cognitive. Essa può insegnare e migliorare la sequenza, la capacità di gestione del tempo, la versatilità, la memoria, l’attenzione e la concentrazione. La sequenza riguarda la pianificazione, l'organizzazione e la comprensione di come e in quale ordine effettuare i passi necessari per preparare il piatto. La gestione del tempo è necessaria per consentire il completamento di un compito in un dato arco di tempo. La versatilità è importante nel modificare le ricette e le tecniche una volta che le competenze di base sono state acquisite. La concentrazione è necessaria con l’aumentare della complessità delle ricette. L'attenzione è importante quando diversi compiti sono da svolgere quasi contemporaneamente. Infine, la memoria (a lungo, a breve termine e immediata) è importante per ricordare la sequenza di passi, di come realizzare le ricette, i limiti di tempo e le questioni di sicurezza, pur tenendo a mente il prodotto finale dell'attività. La cottura è in grado di sviluppare la competenza intrapersonale come ad esempio l'autostima e la comprensione delle proprie capacità, fornendo un senso di realizzazione nella creazione di un pasto soddisfacente. Inoltre, cucinare per gli altri o per se stessi fornisce l'opportunità di sviluppare competenze sociali. Cucinare con gli altri consente, ad un individuo, di ampliare le proprie reti sociali, familiari e relazionali.

BIBLIOGRAFIA
Creek, Jennifer. Occupational Therapy and Mental Health 2nd Edition, 1997, Churchill: New York
Esmail, Shaniff. Occth 209 Lecture Manuale, 1997, University of Alberta: Edmonton
Webster's New World Dictionary, 2nd Edition College, 1980, Simon & Schuster: New York
Schira Roberta. Cucinoterapia – Curare, accudire, amare se stessi e gli altri con il cibo, 2009, Salani Editore

mercoledì 3 febbraio 2010

Giovedì 4 Febbraio 2010 - ore 18.00
presso la Libreria Sangraal, Colleferro
IL CIBO... FONTE DI ESSERE E BEN-ESSERE
ATTRAVERSAMENTI TRA PSICOLOGIA,NARRATIVA E VISSUTO

Dott.ssa Itala Colaceci Psicologa, Psicoterapeuta
Dott.ssa Francesca Colaiacomo, Psicologa

Libreria Sangraal: Via Latina, 12/14 – 00034 Colleferro (Rm) –
Tel 0697080689
Società Cooperativa Le Esperidi onlus: Via Guido d’Arezzo – 00198 Roma -
Tel 3388778352